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ecoprestito2 Novembre 2011

Uncsaal appoggia la proposta FINCO sull’Ecoprestito.

 

 

 

 

 

 

 

Mentre Uncsaal prosegue l’azione di sensibilizzazione del Governo riguardo alle gravi incongruenze contenute nella Bozza del Decreto Sviluppo relativamente alle detrazioni per i serramenti, Uncsaal appoggia e sostiene la proposta di FINCO, veicolata al Ministro dell’Ambiente Stefania Prestigiacomo sull’Ecoprestito.

 

La Proposta FINCO sull’Ecoprestito

 

Il Patrimonio abitativo esistente contribuisce per oltre il 35% alle emissioni di CO2 del nostro Paese.
Occorre dunque una misura riguardante un progetto per la incentivazione dell’efficienza energetica nelle abitazioni private tramite “eco prestiti”, atta ad abbattere questa grave situazione.
Essa si inquadra, peraltro, nel percorso volto alla riduzione del 20% delle emissioni climalteranti nonché all’incremento di una analoga percentuale in relazione al risparmio energetico ed all’uso di energia rinnovabile come da indicazioni europee.
La proposta – molto in sintesi – sviluppata in maniera analoga in Francia ed Inghilterra, prevede l’accesso a prestiti agevolati a tasso 0 per 10 anni fino ad un massimo di 30.000 euro per ciascun beneficiario.


Onde accedere a tale “eco prestito” occorrerebbe certificare di voler effettuare almeno due dei seguenti sei interventi:

 

  • Incremento dell’efficienza energetica delle coperture e delle pavimentazioni;
  • Incremento dell’efficienza energetica dei muri perimetrali;
  • Incremento dell’efficienza energetica dell’involucro edilizio attraverso la sostituzione di finestre, porte esterne e/o l’installazione di schermature solari;
  • Sostituzione di apparecchi e sistemi per riscaldamento o produzione d’acqua calda sanitaria;
  • Installazione di apparecchiature e sistemi per riscaldamento e produzione di energia elettrica utilizzanti fonti rinnovabili o assimilate;
  • Installazione di apparecchiature e sistemi per la produzione d’acqua calda sanitaria utilizzanti fonti rinnovabili o assimilate.

 

La misura concorrerebbe ‐ come detto ‐ all'abbattimento delle emissioni di CO2 del patrimonio costruito.
Dal punto di vista finanziario si avrebbe una copertura attraverso l’emersione di ulteriori redditi, quindi imposte, tenuto anche conto della minore esposizione in termini di penali CO2 che il Paese dovrebbe sopportare nel meccanismo di Emission Trading, dell’energia risparmiata, dell’occupazione creata o mantenuta. Ma anche dell’incremento delle entrate dello Stato, a copertura della stessa misura, attraverso l’IVA recuperata, IRPEF ed IRES aumentate, nonché l’indotto generato e l’impatto anticongiunturale realizzato.
Gli Istituti concedenti il prestito a tasso zero dovrebbero poter portare in detrazione fiscale l’onere sostenuto per tale concessione, come minor introito di esercizio e dovrebbero assicurare un numero di prestiti proporzionato alle rispettive masse di raccolta.
Potrebbe inoltre essere creato un apposito capitolo di spesa presso la Cassa Depositi e Presiti (poiché la Cassa è alimentata dai depositi postali i risparmi dei cittadini sarebbero resi disponibili per opere di miglioria nell’interesse del singolo e della collettività), nonché chiesta la collaborazione delle Fondazioni Bancarie per le rispettive competenze territoriali, ai fini dell’abbattimento del tasso di interesse.
Infine, potrebbe essere utilizzato parte del Fondo Rotativo stanziato presso il Ministero dell’Ambiente, destinato a finanziare le misure di attuazione del protocollo di Kyoto, dal 2007 non finanziato.
E’ da verificare la possibilità di finanziamento a livello comunitario.
L’Ecoprestito potrebbe essere rimborsato in dieci anni, ma i lavori dovrebbero iniziare entro il 2012 e terminare al massimo entro l’anno successivo.
Il prestito potrebbe essere riscosso in due tranche ad inizio e fine lavori; in modo da incentivare l’effettiva realizzazione degli interventi.
Una tale previsione potrebbe generare, oltre che un incremento di tutte le attività imprenditoriali connesse, anche un aumento occupazionale con un chiaro ed immediato effetto anticiclico, utile per superare l’attuale congiuntura e favorire la ripresa.

 

Naturalmente si tratta di una proposta relativa alla provvista finanziaria e pertanto aggiuntiva e non sostitutiva delle attuali misure di detrazione fiscale opportunamente previste dal Governo quali il bonus del 55% per la riqualificazione energetica.

 

 
2 punti srl