Attacco al 55% |
25 ottobre 2011Bozza del Decreto Sviluppo: regole inaccettabili per le finestre.
Ieri 24 ottobre parecchie testate giornalistiche nazionali on-line hanno pubblicato e reso scaricabile una bozza del DL “Sviluppo” contenente, al punto 10, una ampia rimodulazione delle detrazioni per l’efficienza energetica. Uncsaal si augura che tali anticipazioni non corrispondano al reale provvedimento attualmente in discussione fra vari Ministeri, perché assolutamente non in linea né con quanto richiesto da tempo da tutte le Associazioni confindustriali che rappresentano i produttori di porte e finestre, né con gli orientamenti emersi da autorevoli interlocutori istituzionali nel corso di incontri svolti nei mesi e nei giorni scorsi. Nella bozza del decreto, infatti, sono contenute disposizioni inaccettabili e incomprensibili che renderebbero di fatto inapplicabili le detrazioni per le finestre e rischierebbero di produrre forti distorsioni sul mercato.
Nello specifico, questi sono i punti inaccettabili e incomprensibili riguardanti porte, finestre e vetrine comprensive di infissi contenute nella bozza:
1. La detrazione è ottenibile per le chiusure apribili e assimilabili solo se sono “installate congiuntamente a sistemi di termoregolazione per singolo appartamento o singolo locale, o valvole termostatiche ovvero in presenza di detti sistemi al momento dell'intervento”.
L'inserimento delle valvole termostatiche implica interventi sull'impianto (sia esso autonomo o condominiale) con un aggravio di spesa per il consumatore. Inoltre, l'inserimento delle valvole termostatiche in un impianto condominiale implica l'approvazione unanime dell'assemblea condominiale (mentre per sostituire i serramenti ciò non è necessario, purché le nuove finestre siano esteticamente fedeli all'originale e non alterino quindi la facciata).
2. Viene fissato un costo unitario massimo, al netto dell’Iva, di 450 euro al metro quadrato.
Questo punto è assolutamente inaccettabile perché rappresenterebbe una scelta dirigista da parte del governo di sapore da socialismo reale. Sarebbe infatti gravissimo che l’esecutivo indicasse costi unitari massimi per i prodotti delle costruzioni ammessi alle detrazioni, pregiudicando la libera scelta sul mercato da parte dei consumatori.
3. L’aliquota del 55% per finestre, porte e vetrine comprensive di infissi passerebbe al 41%. Questa rimodulazione va oltre ogni ipotesi sostenibile di riduzione e rappresenterebbe nei fatti un disincentivo agli incentivi.
4. Non è prevista alcuna rimodulazione del periodo di detrazione.
5.
1. Conferma del provvedimento legislativo relativo agli incentivi per 4 anni (dal 1° gennaio 2012 al 31 dicembre 2015). La bozza del decreto sviluppo prevede il rinnovo delle detrazioni dal 1° gennaio 2012 al 31 dicembre 2014.
2. Possibilità di recupero del credito da parte del contribuente modulabile dai 3 ai 10 anni. La bozza del decreto confemerebbe il recupero esclusivamente in 10 anni.
3. Estensione del provvedimento anche ai beni non strumentali e individuazione di forme di applicazione del provvedimento anche ai soggetti pubblici non assoggettati all’IRES. La bozza del decreto non prevede alcuna estensione dei soggetti in grado di accedere alle detrazioni.
4. Conferma dell’attuale aliquota del 55%. La bozza del decreto fisserebbe al 41% l’aliquota spettante alle finestre. |