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Unione Nazionale delle Industrie delle Costruzioni Metalliche dell'Involucro e dei serramenti

Martedì, 23 Aprile 2024
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Appello a Governo e Parlamento PDF Stampa E-mail
immagine detrazioni fiscali 55%15 giugno 2012

Un 55% affossato nuoce al Paese, al mercato e all’ambiente

 

 

 

 

 

 

 

 

Il Consiglio dei Ministri nella seduta di stamane ha promulgato il Decreto “Misure urgenti per la crescita (Sviluppo economico/Infrastrutture)” che, fra gli altri articoli, prevede che il 55% dal 1° gennaio 2013 sarà ricondotto ad un unico provvedimento legislativo che unifica le detrazioni per la riqualificazione energetica degli edifici, le detrazioni per le ristrutturazioni edilizie e le detrazioni per spese conseguenti a calamità naturali. E’ inoltre previsto che dal 1° gennaio al 30 giugno 2013 aliquota sia fissata al 50%, mentre dal 1° luglio in poi l’aliquota di detrazione sarà stabilizzata al 36%.

 

Uncsaal, l’associazione confindustriale del comparto italiano dell’involucro edilizio, ritiene che questa decisione significhi di fatto un affossamento delle detrazioni del 55% con un conseguente gravissimo impatto negativo per il sistema Paese, per il comparto dei prodotti da costruzione (di cui il solo settore dei serramenti rappresenta 7 miliardi di euro di fatturato e 400.000 addetti nell’intera filiera industriale).

 

Un 55% prorogato per soli sei mesi con una aliquota depotenziata al 50% e poi ricondotto in un provvedimento generalizzato per l’edilizia con una aliquota al 36% non soddisferà nessuno degli obiettivi propri delle detrazioni per gli interventi di riqualificazione energetica degli edifici:

  • Non sarà determinante per il raggiungimento degli obiettivi di risparmio energetico del Paese, non sostenendo adeguatamente singoli interventi praticabili per il risparmio energetico degli edifici e non favorendo l’affermazione sul mercato di prodotti tecnologicamente avanzati e performanti.
  • Non sarà determinante per invertire il gravissimo trend negativo che sta colpendo il comparto italiano dei prodotti da costruzione legati al risparmio energetico, non essendo una misura stabilizzata e anticiclica, bensì solo una brevissima iniezione di adrenalina per un settore industriale alle prese con migliaia di chiusure di Aziende e di decine di migliaia di addetti in mobilità.
  • Non apporterà benefici all’Erario in assenza di una domanda incrementale che detrazioni al 55% e stabilizzate potrebbero produrre, ovvero 2.5 miliardi di euro all’anno, con un derivante gettito fiscale incrementale (da IVA e reddito d’impresa) di almeno 600 milioni di euro all’anno. Il depotenziamento del 55% e dell’appeal commerciale nei confronti dei consumatori favorirà il riacutizzarsi dell’economia sommersa con ulteriore danno per le entrate erariali.

 

Uncsaal si appella al Governo e al Parlamento affinché il decreto sia emendato e affinché le detrazioni per gli interventi di riqualificazione energetica degli edifici siano riconfermate con una aliquota al 55%, siano stabilizzate a medio termine, sia individuata la possibilità di modulazione delle rate di rimborso da 5 a 10 annualità e sia estesa l’applicabilità anche ai beni non strumentali.

 

 

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