Riforma del Codice degli Appalti |
18 maggio 2015Lo stato dell’arte alla vigilia della discussione finale al Senato
Freno al massimo ribasso, spinta al project financing con la nascita di un Agenzia dedicata al partenariato pubblico privato, imprese valutate anche in base alla reputazione conquistata in cantiere, più poteri all'Anac e niente più deroghe alle procedure ordinarie se non per lavori connessi a calamità naturali. Sono solo alcuni esempi dei principi contenuti nella delega alla riforma degli appalti in discussione al Senato. Il nuovo testo base messo a punto dal relatore Stefano Esposito (Pd) ha interamente riscritto il disegno di legge approvato dal Governo il 29 agosto 2014.
Delega al Governo per l'attuazione della direttiva 2014/23/UE del 26 febbraio 2014 del Parlamento europeo e del Consiglio sull'aggiudicazione dei contratti di concessione, della direttiva 2014/24/UE del 26 febbraio 2014 del Parlamento europeo e del Consiglio sugli appalti pubblici e che abroga la direttiva 2004/18/CE e della direttiva 2014/25/UE del 26 febbraio 2014 del Parlamento europeo e del Consiglio sulle procedure d'appalto degli enti erogatori nei settori dell'acqua, dell'energia, dei trasporti e dei servizi postali e che abroga la direttiva 2004/17/CE - S. 1678.
Alcune delle principali novità vanno nella direzione auspicata da Unicmi e da Finco:
In allegato trovate il testo ricostruito con gli emendamenti presentati dai Relatori, estratti dal fascicolo completo degli emendamenti del 22 aprile 2015 e ulteriori emendamenti e riformulazioni di altri presentati il 12 maggio scorso.
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