Nuove detrazioni fiscali |
4 giugno 2013Un 65% inutile se non dannoso per il mercato e le famiglie?
Milano, 4 giugno 2013 Oggi abbiamo diffuso questa notizia sul 65% che ha suscitato parecchio clamore interrompendo l’atmosfera di gioia per la riconferma delle detrazioni per gli interventi di riqualificazione energetica degli edifici fino al 31 dicembre con l’aumento dell’aliquota di detrazione dal 55 al 65%. A fronte di notizie contraddittorie riguardo alla presenza o meno di un allegato al Decreto che introduceva pesanti restrizioni al 65% (costo unitario, questione valvole termostatiche e inasprimento dei limiti di trasmittanza) era nostro dovere non lasciare nulla di intentato e denunciare tempestivamente con forza come queste presunte restrizioni potrebbero depotenziare nei fatti l’accessibilità e la sostenibilità del 65%. Purtroppo fino alla pubblicazione del decreto in Gazzetta Ufficiale (peraltro al momento non è neppure nota la data di pubblicazione) non potremmo disporre di tutti gli elementi necessari per capire come sarà regolamentato il 65% nei prossimi sei mesi. Naturalmente stiamo monitorando gli sviluppi e non appena disporremo di notizie certe sarà nostra cura informarvi immediatamente sull’impianto definitivo del 65%. ________________________________________________________________________________________________________________________
Nella relazione tecnica in entrata al Consiglio dei Ministri sarebbero previste disposizioni tali da depotenziare completamente il provvedimento obbligando la filiera italiana dei serramenti a puntare commercialmente solo sulle detrazioni del 50% per le ristrutturazioni edili (che godono di una normativa chiara e praticabile).
L’indicazione di un costo unitario massimo di 400 € al metro quadratoL’introduzione di un costo unitario massimo oltre a rappresentare una scelta dirigista da parte del governo, crea evidenti problematiche: il costo massimo non tiene infatti conto delle zone climatiche che richiedono serramenti con diverse prestazioni termiche e conseguentemente diversi prezzi. Da un lato nelle zone climatiche “calde” il prezzo massimo potrebbe produrre un rialzo capzioso dei prezzi, dall’altro, nelle zone climatiche fredde il consumatore sarebbe penalizzato non potendo detrarre l’effettivo costo al metro quadro dei serramenti installati.
La questione valvoleIl costo iniziale delle valvole termostatiche è più alto delle tradizionali manopole (sui 100 Euro a valvola). Inoltre si rende necessario smontare i radiatori facendo eseguire l’intervento da un idraulico. Ma non solo: bisogna tenere conto che per modificare e togliere le vecchie valvole e installare le nuove è necessario abbassare l’impianto (altrimenti si allaga l’appartamento appena si toglie una valvola). Si può richiedere al condominio di far abbassare l’impianto (temporaneamente, quando si ristruttura un appartamento si fa) ma va considerato che ciò implica costi aggiuntivi per chi deve far eseguire l’abbassamento (alcune amministrazioni fanno pagare anche 200 euro per questo intervento perché ovviamente è necessario che intervenga il gestore dell’impianto).
Come cambia la trasmittanza termicaQuesti limiti di trasmittanza imposti per le chiusure trasparenti sono eccessivamente ed ingiustificatamente severi (per esempio: zona climatica E 1,20 W/mqK – zona climatica F 1.1 W/mqK).
Le conclusioniLa filiera industriale italiana dei serramenti alle prese con la più grave crisi dal dopoguerra e le famiglie italiane che stanno vivendo una pesante recessione che induce ad una sensibile riduzione dei propri consumi dovrebbero poter contare su provvedimenti legislativi utili, sostenibili e praticabili.
Uncsaal, se confermata questa impostazione, inviterà la filiera italiana dei serramenti a puntare commercialmente solo sulle detrazioni del 50% per le ristrutturazioni edili (che godono di una normativa chiara e praticabile) e impiegherà tutte le proprie energie affinché il Parlamento cambi radicalmente la normativa sul 65%.
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