Certificati TEE: cosa cambia? |
8 febbraio 2013Un'opportunità che serramentisti e facciatisti devono sfruttare commercialmente a vantaggio dei propri clienti
Servizio UNCSAAL in collaborazione con STUDIO BOTTA & ASSOCIATI SRL
Con l’approvazione del DM 28/12/2012, il meccanismo dei TEE è stato prorogato per il quadriennio 2013-2016, con qualche modifica di natura procedurale e sull’ammissibilità degli interventi incentivabili.
La principale novità introdotta è il divieto di cumulabilità con altri incentivi, comunque denominati, a carico delle tariffe dell’energia elettrica e del gas e con altri incentivi statali (55%, 50%, 36%, Conto Termico, ecc.), ad eccezione dell’accesso a:
Un’altra novità riguarda la predisposizione di controlli più serrati. Dichiarazioni mendaci possono portare all’applicazione di sanzioni molto pesanti per la ESCO che effettua la richiesta di erogazione dei TEE, per il soggetto tecnico che effettua l’intervento di efficientamento energetico e per il cliente che sostiene la spesa: oltre al recupero delle somme erogate ed alle sanzioni amministrative, si applica l’esclusione di tutti i soggetti interessati all’accesso ad incentivi per 10 anni. È da porre, quindi, estrema attenzione a ciò che si dichiara (cumulabilità di incentivi, caratteristiche dell’edificio, ecc) ed a ciò che si certifica (firma del cliente e del serramentista).
Alla luce delle novità introdotte dal decreto il meccanismo dei TEE risulta sfruttabile solamente per gli interventi realizzati da:
Inoltre, fino al 1/1/2014 sarà ancora possibile presentare progetti di efficientamento conclusi nel passato (dal 2005 in poi). Tuttavia rimane la regola per le ESCO di presentare il pacchetto minimo di 20 tep di risparmio conseguito, con il raggiungimento del limite del 20 tep entro gli ultimi 6 mesi (ad esempio: pacchetto di 19,99 tep con interventi fatti nel 2005 + intervento di 0,01 tep realizzato da settembre 2012 in poi). Ovviamente ciascuno degli interventi, inclusi nel pacchetto, non deve aver usufruito di ulteriori incentivi.
Ricordiamo che la titolarità della partecipazione a tale meccanismo di incentivazione dell’intervento di efficientamento energetico è di proprietà del cliente finale, ma quella del meccanismo dei TEE è una opportunità che serramentisti e facciatisti devono sfruttare commercialmente a vantaggio dei propri clienti.
Interventi che possono essere utilizzati nel settore dell’edilizia tramite le schede standardizzate:
Esempi sull’entità del risparmio conseguibile dall’applicazione delle schede standard su n.2 casi di efficientamento energetico.
Esempio 1 Considerando la riqualifificazione di un edificio di 5 piani in zona climatica E (5 negozi ed 8 appartamenti) in cui:
Alla fine del periodo di erogazione del contributo (8 anni per interventi sull’involucro e 5 anni per gli impianti) è possibile ottenere circa 170 TEE che possono generare, considerando che il prezzo di vendita del TEE nella borsa teleamatica gestita dal GME rimanga costante al livello attuale pari a 95 €, circa 16.000 €.
Esempio 2 Realizzando una riqualificazione del solo involucro edilizio di un palazzo (20 x 15 m2) di civili abitazioni di 20 piani in zona climatica E, coibentando:
è possibile ottenere fino a circa 650 TEE (negli 8 anni) ricavando, dalla vendita, circa 62.000 €.
Oltre al metodo standardizzato, che consente di calcolare il risparmio ottenuto (e quindi il numero di TEE) mediante la semplice applicazione di un coefficiente definito dalla normativa al componente che viene installato, esiste anche il metodo a consuntivo. Il principio di tale metodo è che misurando i consumi a seguito dell’intervento di efficientamento e confrontandoli con quelli che si avevano prima (baseline), si calcola il risparmio effettivamente conseguito. L’applicazione di tale valutazione è sicuramente più complicata, ma, evitando l’approccio conservativo del metodo standardizzato, risulta maggiormente redditizio dal punto di vista dei risparmi energetici.
Dal documento redatto recentemente (dicembre 2012) dall’ENEA “Rapporto Annuale sull’Efficienza Energetica – RAEE 2011” si evince come il settore dell’edilizia sia un attore fondamentale per il raggiungimento degli obiettivi di risparmio energetico nazionali e, pertanto, viene evidenziato come l’efficienza energetica sia un fondamentale strumento per la valorizzazione del portafoglio immobiliare.
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