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L'Editoriale di Costruzioni Metaliche PDF Stampa E-mail
Editoriale Costruzioni Metalliche 4/2015 - Dr. Ing. Pietro Baratono17 novembre 2015

L’Information Technology negli Appalti Pubblici

 

 

 

 

 

 

 

 

 

L'editoriale è a cura del dr. ing. Pietro Baratono, Provveditore Interregionale alle Opere Pubbliche per la Lombardia e l'Emilia Romagna - Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, Dipartimento per le Infrastrutture, gli Affari Generali ed il Personale.

 

Nel settore delle Costruzioni, maggiormente colpito dalla crisi, a livello europeo e mondiale, è in corso un cambio di paradigma culturale che fonda la propria strategia nell’utilizzo dell’Information Technology che indurrà un cambiamento epocale nei prossimi anni. L’obiettivo è l’industrializzazione del comparto, da sempre legato a logiche obsolete di inadeguatezza e compensazione, tipiche in chiave protezionistica nei mercati inefficienti quale quello del nostro Paese.

 

Le strategie dell’UE per la competitività e lo sviluppo da anni individuano tra gli obiettivi specifici per il settore delle costruzioni la riduzione tra il 30 ed il 50% dei costi del ciclo di vita dell’edificio, del 50% dei tempi di consegna del prodotto edilizio, del 50% degli incidenti sul lavoro, un significativo aumento della produttività del settore, e soprattutto una riduzione del costo dell’errore nel rapporto tra progetto, filiera, cantiere realizzativo, gestione del prodotto realizzato che ha causato una diminuzione della produttività stimata attorno al 10% negli ultimi 50 anni.

 

La rivoluzione in atto nelle costruzioni si basa sullo sviluppo e l’impatto dell’innovazione tecnologica rappresentata tra gli altri dalle nanotecnologie, dai nuovi modelli di assemblaggio in cantiere e dalla digitalizzazione che consente di interfacciare oggetti e persone, abbattendo costi e tempi.

 

Oltre a questi ambiti innovativi, va considerato lo sviluppo degli strumenti di modellazione elettronica delle informazioni inerenti il processo edilizio in grado di migliorare le performance dei comportamenti degli attori della filiera delle costruzioni incidendo significativamente sul costo dell’errore e sulla produttività del processo edilizio.

 

Gli strumenti di modellazione, raccolta e gestione elettronica delle informazioni o comunque orientati al progetto digitale per le opere edilizie e di genio civile – in breve IT (Information Technology), proprio per la loro attuale applicabilità, rappresentano un fattore evolutivo della competizione e della selezione tra attori del mercato garantendo inoltre la trasparenza.

 

La progettazione assistita da IT, oltre a contrarre i costi dei progetti edilizi finanziati con fondi pubblici come dimostrano esperienze internazionali, garantisce un maggiore controllo sull’avanzamento dell’opera e il reperimento delle informazioni necessarie di chi si dovrà occupare di interventi di manutenzione o riqualificazione. Alcuni Paesi Europei hanno già reso il BIM (Building Information Technology) obbligatorio per alcune gare di appalti pubblici e per ora solo alcune stazioni appaltanti italiane lo considerano come fattore premiante in sede di gara.

 

In assenza di una norma che regoli questo settore innovativo si corre il concreto rischio, per un verso, di avere criteri di valutazione premianti dei progetti presentati in formato digitale abnormi e, quindi, suscettibili di censura da parte delle adite Autorità Giudiziarie competenti e, per altro verso, di non educare in un tempo relativamente congruo i soggetti protagonisti della realizzazione delle opere pubbliche a questa grande opportunità di crescita, culturale prima ancora che tecnologica.

 

Nel testo di recepimento ora in discussione sarebbe necessario introdurre la facoltà di uso di questi strumenti di IT insieme all’obbligo di offrire modalità alternative di accesso per un periodo transitorio il cui termine dovrebbe essere reso coerente con l’Agenda Digitale. Dopo tale termine, necessario per formare le Stazioni Appaltanti, Professionisti ed Imprese, l’appalto assistito da IT dovrebbe essere reso obbligatorio, per esempio al di sopra della soglia comunitaria. Ciò è coerente con le risultanze dell’attuale dibattito sulla riduzione delle Stazioni Appaltanti, vista non in una ottica soggettiva ma oggettiva, in cui la qualità, l’efficienza, la capacità tecnica e l’uso di strumenti digitali dovrebbero rappresentare fattori qualificanti.

 

 

L'articolo è contenuto nel numero 4_2015 della rivista COSTRUZIONI METALLICHE.

 

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